giovedì 29 maggio 2014

Elm street chiude i battenti

Salve a tutti, amici bloggers, vi sarete accordi che sono un po' di giorni che non posto più una rece, ebbene non posto più nulla perchè ho deciso di chiudere il blog, o meglio di lasciare la blogsfera, ora cercherò di spiegare il perchè.
Dunque io pur usando internet con discreta frequenza non ho mai amato i social network, non ho MAI avuto cagate come facebook, twitter, istagram e vaccate varie, anni fa avevo myspace ma lo chiusi dopo pochissimo, avevo messanger, ma tolsi anche quello in breve tempo.
Gli unici social che ho frequentato per molto tempo sono stati i forum sul cinema, grazie ai quali ho conoscito persone fantastiche, alcune delle quali ho ri-incontrato, con mio enorme piacere nella blogsfera, però, ahimè, all'interno dei forum c'erano anche i cosidetti haters, che io personalmente non sopporto, ovvero coloro che non solo stroncano tutto ciò che vedono, che ti trattano con sufficenza se a te piace una cosa che non piace a loro, ma che hanno un atteggiamento ultrà stile genny a carogna nei confronti di registi/attori/artisti che non amano e non si limitano agli sfottò, che ci stanno benissimo, che cavolo mica deve sempre piacere tutto, ma che veramente non perdono occasione per insultare pesantemente e in maniera gratuita un qualunque artista arrivando a volte ad augurargli anche cose piuttosto brutte, ora io non voglio fare il moralista, c'è gente che il male lo merita e faccio sempre l'esempio dei nostri "cari" politici ai quali non dico cosa auguro perchè potrei essere arrestato o ancora i crimianli, chi fa del male agli altri ecc... questa gentaglia quì merita tutto il male possibile, ma un regista, attore, attrice, cantante, doppiatore, insomma chiunque faccia il suo lavoro bello o pessimo che sia non merita cose di questo tipo e lo ripeto, per quanto possa far cagare, io stesso ho i miei registi/attori/cantnati che non sfango e quando capita la battutina o lo sfottò la faccio senza problemi, se devo stroncare un film che non mi piace, lo faccio senza problemi ed è giustissimo, i gusti sono sacri e su questo non discuto, ma appunto tocca fermarsi li, si parla di cinema o musica quindi di gente che fa il suo lavoro senza danneggiare nessuno, quindi la presa in giro ci sta bene, ma in questi forum leggevo cose che mi disgustavano e quindi decisi di abbandonarli.
Speravo di non trovare la medesima situazione nella blogsfera, ma purtroppo mi ero illuso, intendiamoci, grazie a questo spazio ho conosciuto tantissimi altri appasionati con i quali mi son trovato benissimi, ma nel mezzo si son presentati anche soggetti che hanno fatto dell'odio e della critica offensiva e gratuita la loro bandiera e personalmente ne ho fin sopra i capelli, sinceramente leggere certe cose ti fa passare la voglia di stare in questo spazio, così ho deciso di lasciare.
Lo stimolo ad andarmene e ha scrivere questo post me l'ha dato l'ultima diatriba nata in blogsfera sull'ultimo film di Von Trier, regista che a me non piace per niente e che effettivamente ho preso parecchio in giro in queste settimane, forse troppo, ho sbagliato anche io e me ne scuso, però se rileggete i miei post, vedrete che a parte storpiare un po il suo nome e qualche sfottò altro non ho fatto, di certo non mi sono MAI permesso di insultare i suoi fan, come invece è stato fatto per altri cineasti e relativi fan, su registi a me anche molto cari ho letto farsi del tipo "deve bruciare all'inferno", cioè ma scherziamo, per me un pedofilo deve bruciare all'inferno, i politici che hanno distrutto il nostro futuro devono buciare all'inferno non un regista che fa il suo lavoro, bello o brutto che sia, cioè per me Von Trier non deve bruciare all'inferno, Stephani Meyer o Lindsey Lohan non devono bruciare all'inferno, e ho citato alcuni nomi che mi fanno cagare a spruzzo, ma alla fine poveretti non ho nulla contro di loro, cioè non mi hanno fatto nulla, per altri nomi ho percepito un odio insopporabile, insensato e patetico e potrei continuare all'infinto con farsi che mi han fatto venire il vomito: "il suo cinema adatto agli allocchi che lo guardano" e non solo per registi, ma anche per film o serie tv, anche su queste ultime ho letto cose come "sta serie tv adatta solo agli idioti" serie che io guardo, quindi sentirmi dare dell'idiota solo perchè mi piace una serie, eh no, non mi sta bene, cioè dover sempre solo leggere critiche e insulti è una cosa che francamente mi ha stufato, ora voi potreste dirmi "ma che ti frega se il tal attore o regista viene insultato, a loro di certo non interessa e mica hanno insultato te" a parte che come ho evidenziato in quelle frasi, in maniera indiretta gli isulti sono arrivati anche ai fan, ma perchè amando il cinema e la musica sinceramente mi disturba dover leggere in contiuno frasi di quel tipo, gli sfottò ok ma gli insulti e cattiverie varie mi han rotto il cazzo, un freno tocca darselo e su questo discorso vi rimando al bellissimo post su Von Trier del mio collega/amico Caden, post che condivido in pieno e dove sono pure intervenuto.
Siccome tanto le cose non cambieranno mai ho deciso di darci un taglio, d'ora in poi userò internet solo per i download, per guardare i video e leggere le notizie che mi interessano, ma con i social network (di qualunque tipo) HO CHIUSO.

Ci tengo a precisare che questo mio post non vuole essere contro nessuno, voleva solo essere uno sfogo e un modo per spingere tutti alla riflessione.
Concludo salutando e ringraziando tutti i bloggers in gamba (e ce ne sono tanti) che ho conosciuto durante questo anno e mezzo, grazie per aver letto e commentato le mie recensioni.

UN ABBRACCIO

MYERS82

venerdì 16 maggio 2014

Godzilla

Titolo Originale: ID
Regia: Gareth Edwards
Sceneggiatura: Max Borenstein, Dave Callaham
Produttori: Jon Jashni, Mary Parent, Brian Rogers, Thomas Tull
Interpreti: Aaron Taylor Johnson, Bryan Cranston, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, David Strathairn
Anno: 2014
Nazionalità: USA, Giappone
Durata: 123 min. ca

Dopo decenni di silenzio la gigantesca creatura anfibia Godzilla viene risvegliata da degli scienziati che sperano di poterla usare come arma contro un altro antico mostro millenario che sta seminando panico e distruzione ovunque.
Tra le due creature sarà una guerra devastante e all'ultimo sangue.
 
 
Avevo un hype piuttosto alto, soprattutto visto l'enorme battage pubblicitario che c'è stato in questi ultimi giorni, ma ahimè sono costretto a dire che, almeno in parte, sono rimasto deluso, mi aspettavo decisamente di più, ero convinto che finalmente avremmo assistito al film definitivo su Godzilla e invece la pellicola di Gareth Edwards, che già con quella immane rottura di palle di "Monsters" mi aveva fatto storcere il naso, si conferma molto fumo e poco arrosto; intendiamoci, il film non è brutto, è ben girato, le scene di lotta tra i mostri sono sicuramente di impatto, la fotografia, soprattutto nelle scene buie è molto ben curata, la colonna sonora imponente ecc... insomma è un prodotto ben fatto, ma in ogni caso a fine visione si ha la sensazione che il tutto poteva essere meglio.
Vediamo perchè.
Prima di tutto, il film dura due ore esatte e se contiamo il minutaggio perfetto, Godzilla quanto sta in scena? 20 minuti? forse una mezz'oretta, ma non credo, cioè per mesi ci hanno invaso di trailer di immagini di interviste in cui non si faceva che sottolineare che questo era il grande ritorno di Godzilla..., mah, a me è parso un film in cui il lucertolone è un personaggio di contorno, i veri mostri sono quegli altri due i Mutu se non erro il nome, i quali, a dirla tutta non sono manco un granchè, sembravano i cugini spastici del bel mostrone di "Cloverfield" e sono loro che dominano per quasi tutto il film, si vedono di continuo anche perchè sono loro i cattivi e Godzilla il buono e anche quì storco il naso, ok anche nei vecchi films Godzilla pian piano diventava alleato degli umani, ma, correggetimi se sbaglio, nei primissimi era lui la vera minaccia, cioè perfino in quella ciofeca di Emmerich, lui è abbastanza incazzoso verso l'umanità e visto che questo film doveva essere un revival totale che omaggiava i primissimi film sul mostro, beh mi aspettavo che fosse lui la minaccia  principale, ma vabbè han voluto farlo buono, ma almeno fategli fare qualcosa cazzarola, cioè si vede poco e cosa fa? un paio di ruggiti, butta giù un paio di palazzi con la coda e sputa un po di fuoco dalla bocca, basta.
Quindi in pratica per quasi un'ora mi son ritrovato li nella poltrona del cinema a dire "dai Godzy arriva, spacca tutto" e dopo oltre un'ora arriva e non fa quasi nulla.
Altra cosa, ma quì forse è colpa dei trailer, il grande Bryan Cranston che si limita a fare un misero cameo di 20 minuti, mentre dai trailer te lo spiattellano come il protagonista, quando invece il protagonista è quel coglioncello dell'ex-Kick Ass, cioè hai un attorone come Cranston e gli fai fare una parte che quasi sembra una macchietta?
Dulcisi in fundo, quel finale sbrigativo che si tronca così, senza un perchè...
Insomma, come ho detto prima, gli aspetti positivi non mancano, ma purtroppo, almeno secondo me, sono in quantità inferiore rispetto a quelli negativi, quindi a detta di chi scrive il film arriva alla sufficenza, ma non di più ed è un vero peccato perchè questo film poteva e doveva essere meglio.

giovedì 8 maggio 2014

Matt Cordell, il braccio malvagio della legge, sta per tornare





In quanti si ricordano di questo omaccione sfigurato? In pochi immagino, perchè Matt Cordell, il mostruoso e cattivissimo sbirro zombi maniaco protagonista della trilogia di Maniac Cop non è mai stato trattato molto bene, soprattutto da quegli ebeti dei distributori italiani che fecero uscire nelle sale prima il secondo episodio e poi il primo (solo in Italia na roba del genere poteva capitare), mentre il terzo da noi manco arrivò nelle sale, ma solo in vhs.

Quindi una saga rimasta sempre nell'ombra quì nello stivale, il chè è un vero peccato perchè a detta di chi scrive, questa particolare trilogia merita un casino, soprattutto per la sua particolarità di essere una saga slasher che però si mischia al poliziesco in maniera assolutamente geniale.

Beh ora a distanza di 22 anni dalla sua ultima apparizione il nostro sbirro maniaco ritornerà con un remake.
Lo so lo so, ormai si fan solo remake e molti puristi li odiano a priori, io invece no, o almeno, dipende se fatti in un certo modo posso pure amarli, come mi è successo con diversi remake di horror famosi, ma a volte, pure a me certi remake fanno cagare e non nego che avrei preferito un vero e proprio "Maniac Cop 4", ma tant'è, ormai la moda è questa, però, almeno per ora, i primi nomi coinvolti non sono affatto male, partiamo subito dal produttore, che sarà nientemeno che Nicolas Winding Refn, si proprio lui il geniaccio danese che ci ha regalato perle di film come "Drive", "Solo Dio Perdona" e "Vallhalla Rising" e assieme a lui, sempre per la produzione non mancherà William Lustig, ovvero il regista di tutti e 3 i precedenti film della saga.
Alla sceneggiatura è stato scelto tale Ed Brubaker, che onestamente non so chi sia.
Stando a quanto detto da Refn il nome del regista che dovrà occuparsi di questo remake sarà rivelato durante l'imminente festival di Cannes, quindi aspettiamo e vediamo.
Sono felice, non posso negarlo, perchè erano anni che aspettavo un ritorno in sala del mitico Matt, boogeyman meno noto rispetto a un Freddy o a un Jason, ma che cmq io ho sempre amato fin da piccino quando in videoteca noleggiai le sue prime tre sanguinarie avventure, avventure che da un paio d'anni ho recuperato in dvd grazie alla Storm Video.
Ora non mi resta che aspettare e sperare che con questo riavvio della saga, i realizzatori facciano un buon lavoro.

lunedì 5 maggio 2014

Snowpiercer

Titolo Originale: ID
Regia: Bong Joon Ho
Sceneggiatura: Bong Joon Ho, Kelly Masterson tratta dal fumetto di Jacques Lob, Benjamin Legrand, Jean Marc Rochette
Produttori: Park Chan Wook, Tae Hun Lee, Steven Nam, Tae Sung Jeong
Interpreti: Chris Evan, John Hurt, Ed Harris, Octavia Spencer, Jamie Bell, Tilda Swinton, Luke Pasqualino, Kang Ho Song
Anno: 2013
Nazionalità: USA, Francia, Repubblica Cieca, Corea del Sud
Durata: 126 min. ca

Pianeta terra, anno 2031. Dopo una nuova e devastante glaciazione il mondo è ormai distrutto in una enrome morsa di gelo e ghiaccio, gli ultimi superstiti vivono all'interno di un treno dove alcune persone, i poveri, sono confinati in coda al treno e sono schiavizzati e sfruttati dai nobili che invece vivono in testa. Un giorno alcuni degli sfruttati decidono di ribellarsi a questa atroce situazione e scatenano una violenta ribellione.
 
 
Se ne sono dette di cotte e di crude su questo film, è stata la classica pellicola che ha diviso nettamente il pubblico a metà, il 50% lo ha detestato, mentre l'altro 50% è rimasto molto soddisfatto.
Con piacere dico che io sono tra quelli soddisfatti e anzi, proprio non capisco come mai in diversi lo abbiano stroncato; trovo che il lavoro del talentuoso Bong Joon Ho, reduce dal divertente "The Host" sia stato encomiabile sotto ogni punto di vista.
Sul lato tecnico il regista riesce a gestire benissimo sia la tensione che il senso di claustrofobia che la pellicola trasuda ad ogni scena, non solo, ma anche le sequenze puramente action sono favolose, nonostante si svolgano quasi tutte in spazi angusti questo non fa diminuire ne l'adrenalina ne la spettacolarità e il tutto è stato fatto con un budget non altissimo, insomma sequenze d'azione come queste si pappano a colazione la varie scene ultra sborone di robacce come "300" o "Noha", quindi, a parer mio basterebbe già questo per elogiare questa pellicola, ma non c'è solo l'azione e l'avventura che rendono interessante questo film, ma anche tutto il resto.
La vicenda seppur fantascientifica non è tanto fantasiosa, sul tema glaciazione, se l'umanità non si dà una regolata e non la smette di stuprare la natura prima o poi finiremo come i protagonisti del film e se dovesse succedere credo che, come accade oggi, le differenze tra classi sociali saranno abissali, ci saranno i potenti che schiaccieranno e sfrutteranno fino allo sfinimento i deboli e i poveri proprio come accade nella suddetta pellicola.
Tutta la parte finale è uno spettacolo, soprattutto il monologo finale di un sempre immenso Ed Harris, il quale pur essendo un tiranno mette l'eroe faccia a faccia con quella che ormai è una realtà "siamo tutti prigionieri", questa frase vuol dire veramente tanto e racchiude, a mio avviso, tutto lo spirito del film.
Poi arriva quel finale, quell'ultima inquadratura prima dei titoli di coda, che a me, personalmente ha garbato, mentre altri l'hanno criticata ferocemente.
Ottimo anche il cast, oltre il già citato Ed Harris, mi ha sorpreso molto l'ex-Capitan America Chris Evans, che una volta tanto la smette di fare il belloccio idiota, ma al contrario interpreta un anti-eroe cupo e tormentato, superlativa Tilda Swinton più viscida e crudele che mai, e notevoli anche John Hurt e Kang Ho Song, utilizzato già dal regista nel suo monster movie.
Insomma, a detta di chi scrive, ci troviamo davanti ad un film post-apocalittico davvero ben fatto e quindi invito coloro i quali non lo hanno gradito a spiegarmi il perchè, non per criticare ci mancherebbe, ma solo per confrontare le opinioni.

sabato 3 maggio 2014

Gimme Shelter

Regia: Ron Krauss
Sceneggiatura: Ron Krauss
Produttori: Ron Krauss, Jeff Rice
Interpreti: Vanessa Hudgens, Rosario Dawson, Brendan Fraser, James Earl Jones, Emily Meade, Ann Dowd
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata 101 min. ca

Apple è una sedicenne incinta che fugge dalla madre violenta e tossicomane ed inizia a vagare per le strade alla ricerca del suo padre biologico, il quale, una volta incontrata, decide inizialmente di non prendersi cura di lei.
Per la giovane sventurata il calvario contiuna fino a quando, un giorno, viene soccorsa da un anziano prete che la porta in una comunità che accoglie le ragazze madri. Per la ragazza quel posto sarà la salvezza.
 
 
Se già con l'ottimo e sottovalutato "Cacciatore di donne" la giovane e bella Vanessa Hudgens aveva dimostrato di avere talento, in questo struggente dramma umano ne da un'ulteriore conferma.
Non lo dico tanto per dire o per esagerare, ma almeno secondo me, la sua performance dovrebbe essere seriamente presa in considerazione per i prossimi Oscar, perchè veramente toglie il fiato e commuove tantissimo, soprattutto nella parte finale.
Le varie e tragiche vicissitudini della sventurata Apple vengono rese alla perfezione dalla Hudgens ormai perfettamente a suo agio nell'interpretare ragazze borderline protagoniste di storie vere, si perchè come per il thriller con Cage e Cusak dove pure li Vanessa impersonava una ragazza sventurata e abbandonata da tutti, anche questa volta la storia che ci viene narrata è, purtroppo vera, il chè rende tutto ancor più drammatico, ma allo stesso tempo anche più emozionante.
La storia è raccontata senza mezzi termini, il regista Krauss mette a nudo tutto il degrado, tutte le umiliazioni e le sofferenze di cui sono vittime ogni giorno certe persone nella nostra cosiddeta società civilizzata, quindi assistiamo a scene altamente drammatiche che però vengono interrotte da momenti dolcissimi, ma mai retorici o melensi, il chè è un ulteriore pregio per il film perchè quando si trattano temi simili si può cadere spesso nel troppo buonismo, cosa che personalmente ritengo fastidiosa.
Ottimo anche il resto del cast, da un sorprendendte Brendan Fraser, ad un sempre mitico e rispolverato James Earl Jones fino ad una favolosa Rosario Dawson nei panni della folle e drogata madre della ragazza.
Una pellicola che ti resta dentro, da vedere sia per gustarsi del buon cinema e delle ottime performance, ma anche per riflettere.
Ovviamente quì in Italia non si è vista e, secondo me, mai la vedremo.

mercoledì 30 aprile 2014

Stagione cinematografica 2013/2014 i TOP e i FLOP

Anche quest'anno mi appresto a stilare la mia personale classifica dei 10 migliori film della stagione e dei 10 peggiori, ovviamente secondo la mia modesta opinione.

Per chi volesse rinfrescarsi la memoria ecco i miei 10 top e flop della passata stagione

http://fabiobraccioni.blogspot.it/2013/04/stagione-cinematografica-20122013-i-top.html

Come allora, pure oggi, faccio alcune premesse:
Come avrete notato io conto le stagioni cinematografiche non seguendo l'anno solare, ma la stagione appunto, che stando alle tempistiche di ciak ha inizio il 1 maggio dell'anno x per finire il 30 aprile dell'anno y, come scrissi anche l'anno scorso, non so se come tempistiche sono giuste, ma ormai sono abituato così quindi....
Di conseguenza verranno inclusi film (usciti al cinema o anche solo in home video) usciti dal 1 maggio 2013 ad oggi :-)

Bando alle ciance e iniziamo:

I TOP 10

1)LA MALEDIZIONE DI CHUCKY: Beh è ovvio che quando qualcuna delle mie adorate icone torna con una nuova avventura, per le altre pellicole non c'è speranza, se contiamo poi che questa sesta avventura del mitico Chucky è tra le più straordinarie dell'intera saga il gioco è fatto, ovviamente da noi e anche in molte altre parti del globo il film è arrivato solo in dvd, grazie distributori del cazzo.

2)MANIAC: Altro filmone della madonna e da noi è arrivato con due anni di ritardo e ovviamente solo in dvd, no comment. Remake cruentissimo e visionario del sopravvalutato film di Lustig, un thriller/horror davvero inquietante, ma colmo anche di una grande tristezza e con un Elijha Wood straordinario.

3)IL CACCIATORE DI DONNE: Ottimo e sottovalutato thriller/biografico con atmosfere cupe e gelide e con un trio di protagonisti (Cusak su tutti) davvero in ottima forma. Un film assoultamente da riscoprire.

4)LA CASA: So che molti mi odieranno,ma io non ho mai amato particolarmente la trilogia di Raimi, mentre questo violentissimo e folle remake mi ha garbato a bestia, soprattutto la cruentissima e impressionante sequenza finale della pioggia di sangue. Un remake cazzutissimo.

5)PRISONERS: Affascinante dramma corale camuffato da thriller con un cast superlativo, in particolare Hugh Jackman mi ha lasciato a bocca aperta, ma anche tutto il resto è veramente di prim'ordine a cominciare dal senso di angoscia che la pellicola trasmette allo spettatore per tutta la sua durata.

6)12 ANNI SCHIAVO: Come dissi nella recensione, era dai tempi di Schindler's List che un film non mi toccava e commoveva in questo modo, sono uscito dalla sala triste, sconfitto e colmo di rabbia, ma allo stesso tempo affascinato da un film che è veramente bello, ma nel vero senso della parola, anche se veramente molto triste. Oscar meritatissimo.

7)WOLF OF WALL STREET: Ancora sono incazzato per l'ennesima premiazione mancata del Leo, ma il film in questione, pur non essendo secondo me tra i migliori di Scorsese come alcuni hanno detto, è comunque una pellicola coi controcazzi, folle e amorale che stordisce lo spettatore dall'inizio alla fine, che lo diverte, ma che lo fa anche incazzare di brutto.

8)ELYSIUM: Snobbato da tutti, il nuovo film del talentuoso Blomkamp è un inquietante rappresentazione molto, troppo realistica di quello che il mondo potrebbe diventare se le cose non cambiano, questa cosa inquieta assai, ma il film funziona che è una meraviglia, soprattutto le scene action e le performance degli attori, bravissimi sia Damon, la Foster, ma soprattutto Copley nei panni del cattivo.

9)METALLICA-THROUGH THE NEVER: Da buon metallaro incallito quale sono non potevo non inserire nei top questa curiosa operazione che mischia cinema e musica in modo ganzissimo, 90 minuti di metal sparato a manetta da una delle band più importanti del panorama heavy, band ormai un po calata qualitativamente, ma che comunque offre sempre un grande spettacolo, il tutto intervallato da una storia pulp e schizzata che non può che divertire. Hail Metal!!!

10)ESCAPE PLAN-FUGA DALL'INFERNO: Non siamo ai livelli dei due mitici "Mercenari" (già mi gaso se penso che tra poco esce il 3) ma un film che riunisce, finalmente come protagonisti assoluti Sly e Schwarzy non può non piacermi, mettiamoci poi che i nostri due omaccioni sono come il buon vino, invecchiano benissimo.


I FLOP 10

1)THE CANYONS: La cosa più aberrante che ho visto negli ultimi dieci anni, attori (???) pietosi, qualcuno rinchiuda quel rifiuto tossico della Lohan in una cantina e butti via la chiave, regia, sceneggiatura, fotografia, tutto pessimo, tutto messo a cazzo di cane, senza un minimo di logica, un aborto veramente da dimenticare.

2)SHARKNADO: Qualcuno dia fuoco all'Asylum, ste merde ci stanno invadendo da anni con la loro mondezza e non se ne può più, ma la cosa che più mi sconvolge è che alcuni parlano di questo film come di un cult, cioè ma stiamo scherzando???

3)HATES-HOUSE AT THE END OF THE STREET: A parte la bellissima e sempre bravissima Jennifer Lawrence, questa ciofeca non avrebbe ragione d'esistere, non si capisce manco se sia thriller o horror, per me è solo una merda.

4)OLDBOY: Ennesimo scempio di quel pirla ormai incapace di Spike Lee, il quale rovina con le sue mani il cult del grande Park Chan Wook dirigendo una pellicola vuota, senza un minimo di pathos e recitata anche piuttosto male, come ho detto nella recensione è meglio che Lee la smetta di infamare la gente e che ricominci a girare roba decente.

5)L'UOMO D'ACCIAIO: Delusione della stagione, dopo l'ottima trilogia di Batman mi aspettavo una rinascita anche per Superman soprattutto perchè a parer mio Snyder ci sa fare, ma sto giro ha toppato di brutto, un film senza ne capo ne coda, scritto da cani, con un cast anche valido, ma sprecatissimo e una scena finale che più patetica non si può. Speriamo che Snyder possa rifarsi col cross-over che vede protagonisti appunto l'uomo d'acciaio e l'uomo pipistrello.

6)IL CECCHINO: Altra enorme delusione perchè Placido lo stimo tantissimo, sia come attore che come regista, ma questa volta non ci siamo; il buon Michele non ci si ritrova coi tempi del noir francese e firma un mezzo pastrocchio. Davvero un peccato.

7)FIRE WITH FIRE: Se penso che sto scempio è uscito nelle nostre sale e Chucky invece no mi viene da bestemmiare. Un action squallidissimo girato talmente male che sembra un tv movie di bassa lega, mentre lo guardavo mi chiedevo che ci stava a fare un mito come Bruce Willis in un film così patetico.

8)THE COUNSELOR-IL PROCURATORE: E' davvero triste constatare che un grande come Ridley Scott sia ormai cotto e bollito, l'hanno scorso aveva cagato fuori quello schifo di Prometheus, st'anno tira fuori sta roba che non so davvero come definire, un trash, un comico involontario?Beh se si pensa alla scena di Cameron Diaz che si scopa un automobile direi che comico involontario è l'affermazione giusta. Ridley rinsanisci ti prego.

9)IN TRANCE: Danny Boyle non mi è mai piaciuto, tranne un paio di titoli che ho apprezzato, ma per il resto mi è sempre sembrato molto sopravvalutato e questo thrilleraccio da quattro soldi ne è la prova, peccato perchè anche quì il cast non era male, ma non vi era uno script, non vi era nulla, un film davvero inutile.

10)OCULUS-IL RIFLESSO DEL MALE: Noto con orrore che diversa gente parla bene di questa ennesima porcata del filone paranormale, filone che ormai non ha più nulla da dire (a me non ha mai detto nulla salvo qualche rara eccezione) e che ormai non spaventa nessuno, salve qualche bimbominkia di 15 anni, film noiosissimo, giuro che mi sono addormentato in sala e se un horror ti fa addormentare non è buon segno.


Ecco, questi sostanzialmente i film che più ho amato e quelli che più ho odiato di questa stagione conclusasi proprio oggi. Ora vediamo cosa ci riserva la stagione 2014/2015.

mercoledì 23 aprile 2014

Giorni contati

Titolo Originale: End of Days
Regia: Peter Hyams
Sceneggiatura: Andrew W. Marlowe
Produttori: Bill Borden, Armyan Bernstein
Interpreti: Arnold Schwarzenegger, Gabriel Byrne, Robin Tunney, Udo Kier, Rod Steiger, Kevin Pollak, CCH Pounder
Anno: 1999
Nazionalità: USA
Durata: 121 min. ca

Alla fine del millennio Satana discende sulla terra per possedere carnalmente la giovane Christine, sventurata prescelta per generare il figlio del Diavolo e far si che l'inferno possa materializzarsi sulla terra e distruggere l'intera umanità.
L'unico ostacolo per il signore delle tenebre è Jericho Cane, coraggioso ex-poliziotto alcolizzato e depresso che farà di tutto per proteggere la ragazza dalle brame del maligno.
 
 
Cosa c'è di più bello che vedere Schwarzy darsele di santa ragione niente di meno che con Satana in persona? Beh se lo chiedete a me nulla.
Tra le pellicole più snobbate e sottovalutate del mitico Arnold, "Giorni contati" è un ganzissimo, ignorantissimo e divertentissimo mix di action e horror demoniaco che personalmente mi ha sempre gasato alquanto anche perchè la messa in scena è comunque di ottima fattura, non a caso la regia è del bravissimo Peter Hyams al quale si deve lo strepitoso "Relic", ma anche altre pellicole riuscitissime; Hyams dirige con mano sicura mantenendo un ritmo costante per tutta la durata della pellicola utilizzando una fotografia scura e opprimente molto azzeccata per la vicenda che viene narrata, inoltre il film risulta riuscito sia per quanto riguarda la parte action (vedere la sequenza finale in metropolitana), ma soprattutto in quella horror con parecchie scene violente, tipo quella del prete inchiodato al soffitto o dell'apparizione finale del Diavolo.
Valido anche il cast, Arnold interpreta un personaggio meno sborone del solito, ma al contrario il suo Jericho è una figura drammatica e malinconica che l'ex governatore interpreta piuttosto bene dimostrando di non essere solo un omaccione muscoloso spaccone, ma un buon attore a tutti gli effetti, Gabriel Byrne è assolutamente eccezionale nei panni di Satana e la solita idiota critica americana gli appioppò il Razzie Award come peggior attore e questo fa notare quanto ne capiscano certi critici, del resto vengono dati oscar a gente come Sandra Bullock o a film come "La vita è bella", ma vabbè questo è un altro discorso.
Ottimo anche il resto del cast col sempre mitico Rod Steiger e con i bravi Kevin Pollak e Robin Tunney.
Altra nota a favore, la soundtrack tutta hard rock, coi brani di Rob Zombie, Guns' N' Roses, Korn e altri.
Una nota negativa però c'è, il finale, davvero brutto, tronfio di un buonismo bigotto da fare schifo, il che è un vero peccato perchè con un finale migliore questo film avrebbe guadagnato ulteriori punti, ma vabbè non si può avere tutto.
Concludo dicendo che "Giorni contati" meriterebbe di essere riscoperto e non solo dai fan di Schwarzy.

domenica 20 aprile 2014

Un nuovo idolo : Walter White







Sono già diverse settimane che ho terminato "Breaking Bad" dal momento che mi sono divorato tutte e 5 le stagioni nel giro di pochi giorni; lo giuro cazzo, tornavo dal lavoro, mi barricavo in casa, inserivo la chiavetta dove avevo salvato le stagioni, mi piazzavo sul divano e mi facevo maratone intere di questo straordinario telefilm.
Come moltissimi altri spettatori ne sono rimasto affascinato e non mi capitava da tempo di farmi coinvolgere così da una serie tv, credo che fosse dai tempi di "The Shield" che un telefilm non mi prendeva in questo modo, oddio aveva iniziato a prendermi così "The Walking Dead", ma ultimamente ahimè è calata moltissimo come serie, spero in una ripresa nella quinta stagione, ma per quello che concerne "Breaking Bad" penso che il creatore Vince Gilligan sia un fottuto genio e con lui tutti i vari sceneggiatori, registi e attori perchè la cosa più bella di questa serie, oltre in continui colpi di scena, è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi, di tutti, di Walter in primis, ma anche degli altri, merito di un cast favoloso e in parte, Aaron Paul è ottimo nel ruolo del fragile e tormentato Jessy, un teppista di strada che però sotto sotto ha buon cuore, brava Anna Gunn, ovvero Skyler, la moglie di Walt, una donna dapprima tutto d'un pezzo, devota alla famiglia, ma che non esita a coprire le malefatte del marito, certo lo fa per i suoi bambini, ma anche lei denota di avere un lato oscuro.
Simpaticissimo Hank, interpretato da un ganzissimo Dean Norris, il caparbio agente della DEA nonchè congnato di Walt, ma anche gli altri Gus, Marie, Walt Jr, Mike, Saul, ma ovviamente chi domina è LUI, Bryan Cranston, il solo ed unico, già lo adoravo dai tempi della mitica sit-com "Malcolm" nella quale interpretava il buffo Hal, padre di Malcolm appunto, bella poi la sua partecipazione nel bellissimo "Drive" di Nicolas Winding Refn, ma quì, in questo cazzo di telefilm mi ha veramente lasciato a bocca aperta, ora capisco perchè il grande Sir Anthony Hopkins gli abbia scritto una lettera per complimentarsi con lui, minchia se lo capisco, il suo Walter White è e rimarrà uno dei personaggi di fiction più belli, inquietanti e intensi di sempre, la cosa che più mi ha colpito è la trasformazione di quest'uomo stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, la metamorfosi da sfortunato professore malato a genio del crimine freddo come il ghiaccio, manipolatore, spietato e senza scrupoli, del resto lo dice lui stesso a Skyler in una delle scene più belle in assoluto, "l'ho fatto per me, perchè mi piaceva" da brivido.
Insomma, l'ho terminata da poche settimane e già mi manca e nell'attesa di rivedere Bryan nella nuova trasposizione di "Godzilla" resto in attesa di una nuova serie che possa coinvolgermi e appassionarmi in questa maniera, ma credo che sarà dura.
Grazie a Vince Gilligan, a Bryan e a tutto il cast e soprattutto GRAZIE WALTER.

martedì 15 aprile 2014

Zeus e John di nuovo assieme



Pur amando il genere action sono uno dei pochi che non stravede per la saga di Die Hard, intendiamoci, adoro Bruce Willis e il personaggio di John McLane è ganzo, ma i film ad esso dedicati non è che mi facciano impazzire, non tutti, ma uno si, il terzo, ovvero il favoloso "Die Hard duri a morire".
Che cosa rendeva quel film una pellicola nettamente superiore alle altre? Beh tante cose, vediamo quali.
In primis in quel film veramente non c'è tregua, è un casino dall'inizio alla fine, secondo il personaggio di McLane era diverso dal solito, negli altri è un super duro, il tipico eroe perfetto e sborone, nel 3 invece è un cazzone assurdo, un cialtrone come pochi, con due palle così ok, ma sempre cazzone rimane, mi ha ricordato un poco il mitico Jack Burton del cult "Grosso guaio a China town".
Altro punto a favore della pellicola era il cattivo, un superlativo Jeremy Irons che veramente lasciava il segno.
Ma la cosa che più di tutte rendeva il terzo Die Hard il migliore della saga era forse il personaggio di Samuel L. Jackson che con il suo simpaticissimo Zeus Carver dava quel tocco in più alla pellicola.
Ma vi ricordate i duetti tra John e Zeus, le litigate che i due eroi fanno per tutta la durata del film?
Io mi piego in due dal ridere ogni volta che li rivedo.
Bene, è di qualche ora fa la news che quasi certamente Samuel tornerà ad interpretare il personaggio di Zeus nel sesto film della saga, attualmente in fase di pre-produzione.
Beh non so voi, ma questa news mi gasa alquanto, dopo i due fiacchi capitoli 4 e 5 dove il nostro John si trovava a duettare con dei ragazzini sfigati interpretati da attori cani, ora finalmente potremmo rivedere quelle mitiche sfuriate tra John e Zeus, era una vita che aspettavo una loro reuinion.
Ora non resta che aspettare che la news sia confermata, se così sarà allora "Die Hard 6" potrebbe diventare un nuovo cult e far dimenticare gli episodi 1, 2, 4 e 5 che non sono brutti (il primo nel suo genere è valido), ma almeno a me non hanno mai detto granchè, mentre trovo che il terzo sia veramente epico e quindi spero che anche il sesto potrà entrare di diritto tra gli action del nuovo millennio.

giovedì 10 aprile 2014

Oldboy

Titolo Originale: ID
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Mark Protsevich, tratta dal manga di Garon Tsuchiya, Nobuaki Minegishi
Produttori: Spike Lee, Roy Lee, Doug Davison
Interpreti: Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Samuel L. Jackson, Sharlto Copley, Michael Imperioli, Max Casella
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 104 min. ca

Il burbero ed alcolizzato Joe Doucett viene rapito da degli indivdui misteriosi i quali lo imprigionano dentro una stanza e lo lasciano li dentro per ben 20 anni.
Un giorno Joe riesce a fuggire da quella terribile prigione ed inizia a cercare i responsabili uno ad uno, con l'intento di consumare un'atroce vendetta.
La sua furia sarà inarrestabile.


Che Spike Lee fosse uno stronzo arrogante è cosa nota, basta pensare alle vergognose accuse di razzismo che costui si ostina a fare nei confronti del maestro Tarantino.
Che Spike Lee, negli ultimi anni, fosse diventato anche un mediocre regista, beh è un'altra cosa ben nota e a testimoniare ciò abbiamo questo pietoso e ridicolo remake del cult firmato dal grande Park Chan Wook.
Ormai sapete tutti che non sono uno contrario ai remake, anzi, come dico sempre, nell'ultimo decennio ce ne sono stati diversi che ho adorato (alcuni anche più degli originali), ma ogni tanto capita che qualche remake mandi sui nervi anche il sottscritto e l'attuale "Oldboy" è tra questi.
Oltre ad essere messo in scena malissimo, la regia è di un patinato pultio da fare schifo, oltre ad essere sceneggiato col culo, alcuni dialoghi sono imbarazzanti, il film non presenta nulla che possa essere originale, non ha una personalità, ma al contrario il lavoro di Lee è qualcosa di vuoto e stantio e il regista scazza in tutto anche sul cast, già perchè pure Josh Brolin, attore che normalmente apprezzo moltissimo, in questo film è imbolsito duro e gigioneggia come non mai, Samuel L. Jackson, che adoro, si limita a fare una macchietta inutile e ridicola e poi, dulcisi in fundo la spalla femminile è quell'oca giuliva di Elizabeth Olsen, espressiva quanto un marciapiede e assolutamente inadatta a questo ruolo.
Ma forse la colpa principale di sta schifezza di film è la totale mancanza di pathos, cosa che invece, nell'originale era palpabile, una vera costante; nella pellicola di Wook la prigionia del protagonista era devastante, la si guardava e si provava un senso di angoscia pazzesco, si era veramente chiusi tra quelle quattro opprimenti mura, in questa nuova versione sembrava che Brolin fosse quasi in vacanza, magari una vacanza con qualche imprevisto e qualche scomodità, ma nulla più, la sua prigionia non trasmette nulla, ne pathos appunto, ne un minimo di empatia per il protagonista.
Stesso discorso per la scioccante rivelazione finale che appunto nel film originale turbava e lacerava sia l'antieroe che il pubblico, qui invece nada, scivola via tranquillamente senza che nemmeno ce ne accorgiamo.
Ammetto che mi aspettavo un film brutto, ma non così brutto e quindi è chiaro, ancora una volta, che il signor Lee si è ormai irrimediabilmente rintronato e che il suo odio per  Quentin è dettato solo dall'invidia, perchè Quentin è un maestro del cinema e gira capolavori, Lee ormai è un ex-autore che gira solo cagate.

sabato 5 aprile 2014

Unico indizio la luna piena

Titolo Originale: Silver Bullet
Regia: Daniel Attias
Sceneggiatura: Stephen King, tratta da un suo romanzo
Produttori: Dino De Laurentiis, Martha Schumacher
Interpreti: Corey Haim, Gary Busey, Everett McGill, Megan Follows, Lawrence Tierney, Terry O'Quinn
Anno: 1985
Nazionalità: USA
Durata: 95 min. ca

La piccola cittadina di Tarker's Mills è sconvolta da una serie di atroci delitti, tutti verificatisi nelle notti di plenilunio. Il piccolo Marty, un ragazzino di dieci anni paraplegico inizia ad indagare assieme alla sorella maggiore e allo stravagante zio, i tre scopriranno che il responsabile dei massacri altri non è che un mostruoso lupo mannaro.
Toccherà così ai tre improbabili eroi cercare di fermare il mostro prima che colpisca ancora.


Per molti i due film di licantropi migliori in assoluto sono "Un lupo mannaro americano a Londra" e "L'ululato" e io invece, da brava mosca bianca quale sono dico che si, sul film di Landis concordo, ma che assieme ad esso l'altro werewolf movie migliore è questo autentico cult 80's tratto dal romanzo del Re.
Vidi questo film da bimbo, per il ciclo "venerdì con Zio Tibia" e me ne innamorai da subito, trovo che la pellicola in questione non solo sia tra le migliori in campo di lupi mannari, ma che sia anche una delle migliori trasposizioni cinematografiche dei romanzi del mitico King.
In questo film si respira quell'aria così retrò, così anni 80 che non può che mandarmi in estasy, senza contare che il livello di tensione è assai elevato e che la regia del bravo mestierante Attias (finito poi a dirigere solo telefilm) tiene testa per tutta la durata immergendo lo spettatore in quel clima di apparente tranquillità, il tipico clima delle accoglienti cittadine USA, per poi strattonarlo violentemente con l'entrata in scena del licantropo il quale ha, a mio avviso, un bel make up vecchia scuola, un make up che vale mille volte i lupacchiotti digitali di "Underworld" o "Wolfman", non per nulla gli effetti speciali sono curati dal grande Carlo Rambaldi.
Quando la bestia arriva la si sente, fa davvero male e anche da questo punto di vista non si può che esserne felici, le scene gore sono piuttosto estreme, i morsi, le zampate o artigliate del mostro ci vengono mostrate in primo piano, le carni lacerate delle vittime, il loro dolore e terrore li percepiamo in maniera davvero realistica e disturbante, quindi ecco sul piano cattiveria ogni fan del cinema di paura trova pane per i suoi denti, viene infatti sbranata una donna incinta, viene fatta saltare la testa di un povero ubriacone in primo piano, viene ucciso un bambino, insomma per essere un film di trent'anni fa non si va affatto leggeri.
Altro elemento molto interessante è anche quello del thriller, si perchè ad un certo punto nasce una vera e propria indagine condotta dall'impavido piccolo eroe Marty (interpretato dal compianto Corey Haim) il quale pur essendo in una situazione di inferirorià fisica, così lo definisce la madre in uno dei suoi disperati sfoghi, non si perde d'animo e coraggiosamente affronta la bestia, bestia che durante il giorno ha un aspetto umano, apparentemente innocuo, anzi è un qualcuno che in teoria dovrebbe ispirare bontà e fiducia e da quì si nota la metafora dell'orco, del mostro della porta accanto, del tipico essere che per nascondere la sua malvagia natura si rifugia all'interno di una comuintà tranquilla e comprensiva, questo è un elemento ricorrente nella narrativa di King.
Ottimi anche il mitico e ormai quasi scomparso dalle scene Gary Busey e l'inquietante Everett McGill che qualche anno dopo sarà il folle papi nel valido e sottovalutato "La Casa nera" del Maestro Craven.
Sono certo che tutti i fan del brivido abbiano o letto il racconto (io no mannaggia lo devo recuperare) o abbiano visto il film, ma per tutti coloro che ancora non hanno visto questo cult dico solo una cosa RECUPERATELO ;-).

martedì 25 marzo 2014

Liebster Award 2014










E dopo i Boombstick Award ecco arrivare i Liebster Award, cavolo quante cose si imparano nella blogsfera.

Io sono stato premiato da Lisa Costa di Central Perk la quale mi ha posto 10 domande alle quali ho risposto.

Ecco quindi le regole del gioco:

1- rispondere alle domandi di chi ci ha nominato

2- nominare altri 3 blogger con meno di 200 follower

3- proporre ai candidati 10 nuove domande

4- andare nei singoli blog e comunicare la nomina


Ecco le domande che mi ha posto Lisa, con le mie risposte

1)  ULTIMO FILM VISTO
Il ricatto

2) IL FILM PER IL QUALE TI SEI COMMOSSO
Freddy vs Jason

3) QUELLO PER CUI HAI PIU' RISO
Il grande Lebowski

4) LA FAMIGLIA FILIMICA/TELEFILMICA/LETTERARIA CON LA QUALE VORRESTI VIVERE
beh ovvio la famiglia di Leatherface

5) IL PERSONAGGIO CON CUI VORRESTI PASSARE LA NOTTE
beh con Heather Miller (Alexandra Daddario) la cugina di Leatherface

6) IL MOMENTO GIUSTO PER SCRIVERE UN POST
Come ora, appena tornato dal lavoro

7) IL SOGNO NEL CASSETTO
lavorare nel cinema.... si sono banale lo so

8) SI CAPISCE CHE ALLA DOMANDA 6 HO ESAURITO LE IDEE
ma no perchè, le idee non finiscono mai

9) CHE TEMPO FA
piove

10) E' STATO DIVERTENTE E PRODUTTIVO RISPONDERE A QUESTE DOMANDE
si

Ecco, e ora è tempo di nominations, i tre vincitori sono:

JEAN JACQUES DI RECENSIONI RIBELLI
BABOL DI BOLLALMANACCO DEL CINEMA
IL BRADIPO CINEFILO

Bene ragazzi ecco le mie domande per voi

1) IL FILM NEL QUALE AVRESTI VOLUTO RECITARE

2) IL FILM CHE AVRESTI VOLUTO DIRIGERE

3) IL REGISTA CHE PIU' TI PIACE

4) IL REGISTA CHE PIU' TI FA CAGARE

5) IL CANTANTE O LA BAND MUSICALE CHE PIU' TI PIACE

6) IL CANTANTE O LA BAND MUSICALE CHE PIU' TI FA CAGARE

7) LA COSA DI CUI HAI PIU' PAURA

8) IL PIATTO PREFERITO

9) PREFERISCI I SIMPSON, I GRIFFIN O ENTRAMBI

10) TI E' PIACIUTO RISPONDERE A QUESTE MIE DOMANDE
1) ULTIMO FILM VISTO
Il ricatto

2) IL FILM PER IL QUALE TI SEI COMMOSSO
Freddy vs Jason

3) QUELLO PER CUI HAI PIU' RISO
Il grande Lebowski

4) LA FAMIGLIA FILMICA/TELEFILMICA/LETTERARIA CON LA QUALE VORRESTI VIVERE
beh ovvio la famiglia di Leatheface

5) IL PERSONAGGIO CON CUI VORRESTI PASSARE LA NOTTE
Beh con Heather Miller (Alexandra Daddario) la cugina di Leatherface

6) IL MOMENTO GIUSTO PER SCRIVERE UN POST
Come ora, appena tornato dal lavoro

7) IL SOGNO NEL CASSETTO
Lavorare nel cinema.... si sono banale lo so

8) SI CAPISCE CHE ALLA DOMANDA 6 HO ESAURITO LE IDEE
ma no perchè, le idee non finiscono mai

9) CHE TEMPO FA
Piove

10) E' STATO DIVERTENTE E PRODUTTIVO RISPONDERE A QUESTE DOMANDE
Si - See more at: http://incentralperk.blogspot.it/2014/03/liebster-award-2014.html#comment-form
1 - Rispondere alle domande di chi ci ha nominato;
2 - Nominare altre 3 blogger con meno di 200 follower;
3 - Proporre ai candidati 10 nuove domande;
4 - Andare nei singoli blog e comunicare la nomina.
- See more at: http://incentralperk.blogspot.it/#sthash.WG9zX15G.dpuf
1 - Rispondere alle domande di chi ci ha nominato;
2 - Nominare altre 3 blogger con meno di 200 follower;
3 - Proporre ai candidati 10 nuove domande;
4 - Andare nei singoli blog e comunicare la nomina.
- See more at: http://incentralperk.blogspot.it/#sthash.WG9zX15G.dpuf

sabato 22 marzo 2014

Boomstick Award 2014





Boh, li state facendo tutti, non ho manco ben capito cosa siano, ma a sto punto lo faccio anche io, se ho sbagliato qualcosa correggetemi pure, è solo da un annetto che son nella blogsfera quindi certe regole non le ho ancora imparate.

Se ho ben capito tocca scrivere le regole di questa votazione, senza variare nulla giusto??

Beh in tal caso:

Per conferire sta prova tocca seguire delle regole che credo siano queste:

1- I premiati sono solo 7 e non ci sono menzioni d'onore
2- i post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo' di consolazione
3- i premi vanno motivati, non serve una tesi, basta un pretesto
4- vietato scrivere regole, dovete limitarvi a copiarle così come io le ho copiate


E ora sotto coi premiati:

IL NIDO DI RODAN: Sicuramente quì centra l'amicizia che c'è tra questo vecchio serial killer mascherato e il mostro alato giapponese nata anni fa su un forum horror, ma le recensioni che scrive Davide sono a dir poco perfette, analitiche e completissime, da gusto leggerle.

DEAD INSIDE: Altro fratello di sangue conosciuto nel medesimo forum dove ho conosciuto Rodan, il blog dello sciamano è una specie di enciclopedia cinematografica per film di nicchia e introvabilissimi, un vero database del cinema alternativo, quindi un blog che non posso non amare.

IL BUIO IN SALA: Uno dei blogger più simpatici e profondi, come ha giustamente detto qualcun altro le sue recensioni non sono recensioni, ma poesie, unica pecca del nostro Caden? Non apprezza l'heavy metal ;-).

WITHE RUSSIAN: Come posso non premiare un blogger che ha scelto come nome del suo blog la bevanda del mitico drugo o drughetto o drugantibus... Sebbene siamo quasi sempre in disaccordo sui giudizi dati ai film le rece di James sono gustosissime e cariche di humor sempre azzeccato e mai fuoriluogo.

IL BOLLAMANACCO DI CINEMA: Una ragazza che ama l'horror che è una fan di Rob Zombie è ovvio che va premiata a priori, inoltre ho notato che abbiamo gusti piuttosto simili e le sue rece mi piacciono sempre moltissimo.

RECENSIONI RIBELLI: Beh non potevo non mettere il mio avversario per antonomasia, che poi in realtà siamo quasi sempre d'accordo, ma essendo sia io che Jean due bambinoni ci piace bisticciare, inoltre anche lui, come me ha pubblicato un libro con la differenza che il suo è sicuramente un buon libro, mentre il mio fa cagare XD.

BLOG DI PINCIO I DELIRI DI UN HORROR NERD: Forse in pochi conoscete questo blog, ma vi posso assicurare che è una vera pacchia per i fan dell'horror, con Pincio ci si conosceva dai tempi di youtube, le sue rece, sia scritte che quelle messe a mo di video sono sempre impeccabili, spassose e praticamente sempre mi trovo d'accordo con lui.


Ecco qui, questi in sostanza i blog che ho voluto premiare ;-)

giovedì 20 marzo 2014

Il ricatto

Titolo Originale: Grand Piano
Regia: Eugenio Mira
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Produttori: Rodrigo Cortès, Adrian Guerra
Interpreti: Elijah Wood, John Cusack, Kerry Bishè, Tamsin Egerton, Don McManus, Alex Winter
Anno: 2013
Nazionalità: Spagna, USA
Durata: 90 min. ca

Tom Selznick è un giovane e talentuoso pianista ritiratosi dalle scene a causa della fobia da palcoscenico. Un giorno però decide di provare a vincere la sua fobia e tornare sulle scene per un concerto a Chicago, ma quando il giovane pianista si siede davanti al pianoforte e apre lo spartito torva all'interno di esso una minacciosa scritta "sbaglia una sola nota e morirai".
Per Tom è l'inizio di un incubo senza fine.


Mi ero perso per un soffio, al Torino film festival, questo bel thriller, ma per fortuna la M2, una delle poche case di distribuzione italiane decenti lo ha recuperato e portato nelle nostre sale e han fatto bene dato che si tratta di un film davvero ben fatto e ricco di suspance.
Dopo dei titoli di testa molto Hitchcockiani si entra piano piano nella vita del giovane pianista, un ottimo Elijah Wood, un pianista bravissimo, ma tuttavia insicuro e terrorizzato dal mondo intero nonostante abbia al suo fianco una bella e devota moglie.
Dopo la breve, ma curata presentazione dei personaggi si arriva davanti a quel pianoforte e ci si siede a quello sgabello e una volta letto il messaggio minatorio si rimane incollati alla sedia, sia il protagonista che noi spettatori, già perchè la tensione è ai massimi livelli e la regia dello spagnolo Mira è validissima nel trasmettere un sentimento di pura angoscia, noi che guardiamo siamo davanti a quel maledetto pianoforte e seduti, impotenti, a quello sgabello, proprio come Tom.
Come già detto, la regia di Mira è azzeccata e soprattutto molto ben curata con campi lunghi davvero affascinanti e rotazioni della steadycam molto raffinate e coinvolgenti.
Un ottimo lavoro ci viene fornito anche dal protagonista che trasmette perfettamente quel senso di paura e impotenza che molto spesso attanaglia tutti noi.
Ma non va sottovalutato anche il cattivo o meglio la voce, quella voce crudele e spietata che tormenta Tom, e anche noi spettatori, per tutta la durata del film, la voce del cecchino che si diverte a tormentare psicologicamente il malcapitato musicista facendolo confondere in continuazione per renderlo, se possibile, ancora più spaventato e colmo di ansia.
La voce appartiene al grande John Cusack, che dopo la sua straordinaria performance nel "Cacciatore di donne" sembra essere sempre più a suo agio nei panni del villain anche se effettivamente in questo film credo che lo si potrebbe apprezzare maggiormente in lingua originale dato che l'attore compare di persona solo nel finale, quindi la sua performance è più vocale che fisica, ecco perchè mi dispiace di non aver visto il film a TFF, in quella circostanza mi sarei gustato assai meglio la sua interpretazione.
In conclusione mi sento di poter consigliare questa valida pellicola, di certo non vi annoierà, ma al contrario vi coinvolgerà dall'inizio fino all'adrenalinico finale.

mercoledì 12 marzo 2014

Relic - L'evoluzione del terrore

Titolo Originale: The Relic
Regia: Peter Hyams
Sceneggiatura: Amy Jones, John Raffo, Rick Jaffa, Amanda Silver basata sul romanzo di Douglas Preston e Lincoln Child
Produttori: Gale Ann Hurd, Sam Mercer
Interpreti: Penelope Ann Miller, Tom Sizemore, Linda Hunt, James Withmore, Thomas Ryan, Robert Lesser, Lewis Van Bergen
Anno: 1996
Nazionalità: USA, Nuova Zelanda, Giappone, Germania, Regno Unito
Durata: 110 min. ca

All'interno del Museo di storia naturale di Chicago iniziano a verificarsi strani e macabri omicidi, i corpi di alcune persone vengono rinvenuti senza testa; l'intrepida biologa evolutiva Margo Green, con l'aiuto del caparbio tenente di polizia Vincent D'Agosta, scopre che il responsabile di questi orrendi delitti è una gigantesca e mostruosa creatura arrivata li dal Brasile.
Sia la biologa che il poliziotto cercheranno di fermare il mostro, ma la sua furia omicida sarà inarrestabile.


Vidi questo film al cinema, da ragazzino e ne rimasi subito ammaliato, a parar mio si tratta di uno dei migliori monster movie di sempre e ovviamente come al solito si tratta di un film snobbato sia dal pubblico che dalla critica.
Ho amato veramente tutto di questo film, dall'angosciante, cupa e claustrofobica ambientazione, al cast (ottimi sia Sizemore che la Miller) dalla regia del sempre bravo Peter Hyams, che cura anche la tetra fotografia, fino al make up della creatura, make up a dir poco spettacolare curato dal compianto Stan Winston.
Quello che più affascina del film è questo totale alone di mistero che avvolge il tutto, inizialmente non si percepisce bene quale sia la minaccia, infatti il film procede per gradi, ma senza mai risultare noioso o stantio e man mano che si procede cresce la curiosità, ma anche l'angoscia.
La prima parte è quasi più un thriller investigativo dal momento che avviene il primo omicidio e subito entrano in scena le figure del detective e della dottoressa, entrambi intenzionati a far luce su questo mistero, ognuno coi propri mezzi, il poliziotto con il suo istinto investigativo e la dottoressa con le risorse della scienza, ma poi si arriva alla seconda parte, gli ultimi 40 minuti circa nei quali succede veramente di tutto e dove finalmente vediamo la creatura in tutta la sua "bellezza" e ferocia.
Il mostro, un gigantesco e zannuto rettile corre, salta e si arrampica in ogni dove per poter sbranare le sue vittime, spettacolare la scena coi marines, e nulla viene lasciato all'immaginazione, il mostro decapita, dilania e divora tutto ciò che gli capita a tiro, gli effetti sono ottimi sia quelli gore che quelli della creatura, l'uso della cg è limitatissimo per fortuna e la creatura è quasi interamente realizzata in stop motion e Hyams è agile sia a non mostrarla praticamente mai per tutta la prima parte del film, sia a mostrarla perfettamente nella seconda, facendola apparire di colpo quando meno te lo aspetti e infatti ricordo che al cinema parecchia gente saltava sulla sedia quando la bestia palesava la sua presenza.
Questa pellicola è tratta da un libro, libro che ho letto e che ho trovato buono, ma il film è migliore e quì so che in molti non saranno d'accordo con me perchè solitamente si preferisce sempre l'opera letteraria a quella cinematografica, ma in questo caso per me non c'è gara, il film di Hyams vince senza dubbio.
Come detto in precedenza la carta vincente del film è l'attesa e qui si nota quanto sia regista che sceneggiatori siano stati bravi, perchè anche se l'orrore esplode dopo molto, non ci si annoia mai, si resta incollati e si aspetta con ansia l'ingresso in scena del mostro e non solo, già perchè il film vanta anche un bel colpo di scena finale, un colpo di scena forse intuibile, ma non per questo meno azzeccato.
A parer mio questo filmone avrebbe meritato molta più attenzione, io ovviamente ne conservo il dvd come una, beh come una reliquia direi.


sabato 1 marzo 2014

Rob Zombie e Brett Easton Ellis insieme per una serie tv

Ormai sapete tutti quanto il sottoscritto ami quel pazzoide di Rob Zombie e quanto mi piange il cuore quando alcuni colleghi della blogsfera gli danno addosso in modo piuttosto esagerato, ma tant'è, siamo in democrazia e ognuno ha il diritto di dire la sua :-)

Comunque sia, ogni qualvolta che questo metalhead del Massachussets lavora a qualcosa, che sia un film o un cd io salto sull'attenti, beh è proprio di oggi la news che Rob tornerà alla regia, ma attenzione non di un film, ma di una serie tv crime drama basata su una storia vera: la serie parlerà del famigerato Charles Manson, il folle capo della setta di criminali che negli anni 70 terrorizzò l'America.

La cosa più curiosa è che questa volta il vecchio Rob non farà tutto da solo, ma collaborerà nientemeno che con Brett Easton Ellis, scrittore di opere come "American Psycho", ammetto non conosco Ellis come scrittore, tutti dicono che sia bravo, non lo metto in dubbio, per questo progetto curerà la sceneggiatura mentre Rob ne curerà la regia, spero solo che Ellis  non faccia un aborto come con "Canyons", ma ammetto che sono alquanto curioso di vedere cosa verrà fuori dalla collaborazione di questi due pazzoidi, potrebbe uscirne fuori qualcosa di interessante.

Resto in attesa di nuovi aggiornamenti.



lunedì 24 febbraio 2014

Addio Egon

Giuro, ho le lacrime agli occhi, è morto uno dei miti della mia infanzia, il mitico Harold Raims, ovvero il grande Egon dei Ghostbusters e regista di divertenti commedie come "Terapia e Pallottole" e il suo sequel "Un boss sotto stress".

L'attore è morto ieri a Chicago a 69 anni a causa di una vascolite autoimmune di cui soffriva da 4 anni.

Cioè ma che cazzo, tutti i grandi se ne vanno, prima Philip Seymour Hoffman, ora Egon e intanto dei nostri politici non ne crepa manco uno.....


Addio Egon, vivrai per sempre in quei due capolavori che sono i Ghostbusters.







venerdì 21 febbraio 2014

12 anni schiavo

Titolo Originale: 12 Years as slave
Regia: Steve McQueen
Sceneggiatura: John Ridley basata sulla biografia di Solomon Northup
Produttori: Dede Gardner, Anthony Katagas, Brad Pitt, Jeremy Kleiner, Steve McQueen, Arnon Milchan, Bill Polhad
Interpreti: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Brad Pitt, Paul Dano, Sarah Paulson, Lupita Nyong'o, Benedtic Cumberbatch
Anno: 2013
Nazionalità: USA, Regno Unito
Durata: 134 min. ca

Stati Uniti 1841: Solomon Northup è un talentuoso violinista di colore che vive una vita tranquilla con la sua famiglia a New York; un giorno viene attirato, con l'inganno, in una trappola e viene rapito e venduto come schiavo. Per lo sventurato uomo inizierà una terribile odissea fatta di torture, lavori forzati, umiliazioni e altre indicibili violenze sia fisiche che psicologiche.


Era dai tempi di "Schindler's List" che un film non mi sconvolgeva e mi turbava in tale maniera, ve lo giuro, sono uscito dalla sala, non dico con gli occhi lucidi, ma poco ci mancava e lo dico io che solitamente ho lo stomaco di ferro e reggo qualunque visione, ma questo bellissimo film di Steve McQueen (regista da tenere assolutamente d'occhio perchè ha talento da vendere) mi ha veramente devastato.
Vedere questo film è un esperienza davvero scioccante, il dolore e la rabbia che si provano durante la visione, sono indicibili, alcune scene ti restano dentro, ancora ho in testa e nelle mie orecchie le grida di dolore, terrore e disperazione della ragazzina che viene quasi frustata a morte e sono certo che chiunque, quando vedrà il film, avrà quelle grida in testa per un bel pezzo.
La cosa più pesante del film è che veramente non c'è tregua, ogni scena è estrema, ogni situazione è brutale e spietata, McQueen non concede un minimo di relax allo spettatore e colpisce duro, sempre, in continuazione senza pietà, proprio come i terribili schiavisti che si vedono nel film e così la disperazione di Solomon e degli altri schiavi, è la disperazione di tutti noi.
Tutta la terribile vicenda viene narrata in maniera impeccabile dal bravo regista inglese che si avvale di un cast che definire superlativo è un eufemismo, Chiwetel Ejiofor è straordinario, la sua performance è vera, sentita e non può non commuovere e lo stesso vale per la giovane esordiente Lupita Nyong'o che sebbene alla sua prima prova come attrice dimostra di possedere già un grande talento, ma su tutti quello che domina è un perfido, viscido e spietato Michael Fassbender ancora una volta superlativo oltre ogni limite e ormai, attore feticcio di McQueen, il suo Edwin Epps è veramente un concentrato di depravazione, follia e crudeltà che disturba e disgusta chi guarda e l'attore è bravissimo nel trasmettere quel senso di vuoto di assoluta apatia verso il dolore che provoca agli schiavi, ma anzi è palpabile il suo divertimento nell'infliggere dolore, un personaggio che rappresenta tutta la follia e la cattiveria dell'animo umano.
Bisogna essere chiari, prima di vedere un film così tocca rifletterci bene perchè non è una bella esperienza, o meglio lo è dal punto di vista cinematografico dato che stiamo parlando di un grande film, ma dal punto di vista emotivo, beh è davvero un film che può scioccare e far star male, io ci sono stato male fino all'ultimo.
Quindi, in conclusione mi sento si di consigliarlo, ma anche no proprio perchè appunto si esce dalla visione veramente a pezzi, io stesso posso affermare che ne sono uscito sconfitto come essere umano, perchè pensare che dei miei simili possano fare cose di questo tipo ad altri loro simili veramente non lo riesco a mandare giù, ma sono uscito felice come cinefilo perchè, come ho detto, siamo davanti ad un grande ed importante film.
Un applauso quindi a McQueen e a tutto il cast

mercoledì 12 febbraio 2014

Un lupo mannaro americano a Londra

Titolo Originale: An american werewolf in London
Regia: John Landis
Sceneggiatura: John Landis
Produttore: George Folsey Jr.
Interpreti: David Naughton, Griffin Dunne, Jenny Agutter, Brian Glover, John Woodvine, Frank Oz
Anno: 1981
Nazionalità: USA, Regno Unito
Durata: 97 min. ca

Due studenti americani sono in vacanza nella brughiera londinese, una notte i due vengono assaliti da un mostruoso lupo mannaro il quale uccide uno dei due sventurati e ferisce l'altro.
Scampato alla morte, il ragazzo ferito inizierà pian piano a cambiare fino ad arrivare alla prima notte di luna piena a quel punto lui stesso si trasfomerà in un gigantesco licantropo e inizierà a mietere vittime per le strade di Londra.
 
 
Questo film per me è molto importante, non solo perchè è un capolavoro del cinema horror, ma perchè questo è il mio primo film horror.
Eh si, questo è il primo film, l'inizio di tutto, questo è il film che ha fatto nascere la mia infinita e malata (lo ammetto) passione per il cinema del terrore infatti avevo sei anni quando lo vidi, in prima serata, senza tagli, su rai 2 e se si considera che parliamo di un film che da noi è vm 18, che ha diverse scene di sangue e sesso viene lecito domandarsi come mai quasi trent'anni fa non c'era la censura televisiva di oggi, mah lasciamo perdere che è meglio, qui si torna indietro invece di andare avanti.
Come dicevo ero un bimbetto, bimbetto che rimase assolutamente affascinato da questo film e che da quel giorno iniziò a coltivare la sua ossessione per questo tipo di cinema.
Fatta questa doverosa premessa veniamo al film: un cult, senza alcun dubbio, un film perfetto in tutto, dalle atmosfere colme di humor nero, orchestrato alla grande dal mitico John  Landis, regista assai sottovalutato, dalle scene di estrema violenza, perchè di violenza ce ne è a pacchi, quando il mostro è in azione fa dannatamente male, Landis non risparmia nulla e vediamo quindi poveri cristi venrie dilaniati senza pietà dalla furia della creatura, vediamo arti mozzati, teste e budella che saltano ovunque e per un film del 1981 non è poco.
Ma dove il film raggiunge il massimo, la sua vetta ancora oggi ineguagliata è la scena della trasformazione, a dir poco superaltiva, mai in nessun altro werewolf movie si è vista una cosa del genere, una trasformazione lenta, dolorosissima, colma di un pathos quasi insopportabile, una trasformazione che la mette nel culo a tutti gli attuali film di licantropi dove il tizio si trasforma nel giro di 2 secondi, senza alcun dolore e ovviamente tutto in digitale, qui invece vediamo le carni deformarsi, le ossa spezzarsi e leggiamo il terrore e il dolore nel volto del protagonista che fotogramma dopo fotogramma perde la sua umanità e diventa un mostro spaventoso e anche quì il film è inarrivabile, il make up del lupo è il massimo, non un povero sfigato con la camicetta strappata e qualche pelo, ma un mostro quadrupede dal folto pelo grigio, dalle zanne lunghe, affilate e sporche di sangue e dallo sguardo raggelante di pura ferocia.
Insomma credo che ogni buon fan del cinema horror abbia visto e amato questo filmone, ma per tutti coloro che se lo sono perso dico RECUPERATELO, anche perchè di film così, ahimè, non se ne fanno più.

giovedì 6 febbraio 2014

RoboCop

Titolo Originale: ID
Regia: Josè Padilha
Sceneggiatura: Joshua Zetumer, Edward  Neumeier, Michael Miner
Produttori: Marc Abraham, Eric Newman
Interpreti: Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Abbie Cornish, Jackie Earl Haley, Jay Baruchel
Anno: 2014
Nazionalità: USA
Durata 118 min. ca

Detroit, anno 2028, la città è nel caos a casua della criminaltà, sempre più dilagante. L'agente di polizia Alex Murphy è un valoroso e incorruttibile poliziotto che cerca come può di contrastare l'avanzare del crimine, ma un giorno resta gravemente ferito in un attentato, a quel punto degli scenziati senza scrupoli decidono di trasformare lo sventurato agente in un super poliziotto robot, il quale si dimostrerà un arma indistruttibile contro la criminalità.


Lo ammetto, ero molto scettico nei confronti di questo film, non perchè fosse un remake, non sono uno di quelli che li odia e li stronca a priori, ma perchè dal trailer sembrava una cagata pazzesca e invece con mia sorpresa questa rilettura, perchè di rilettura si tratta non è un remake, del mito del poliziotto robot si è dimostrata gradevole tuttosommato.
Sia chiaro l'originale sta diverse spanne sopra e così il sequel (tranquilli, questo remake è però meglio del 3), ma la pellicola del brasiliano Padilha se la cava egregiamente, soprattutto per il fatto che, come ho detto, non è un vero remake bensì appunto, una rilettura del personaggio, che in questo film è molto diverso da quello del 1987, anche la storia si distanzia molto dall'originale, i personaggi, concettualmente, insomma è proprio un altro film.
Anche qui vi è una critica alla società, all'imperialismo americano e ad alcuni aspetti della scienza, ma se nel vecchio film il tutto aveva una valenza politica, non dimentichiamoci che erano gli anni di Reagan, quì sembra che si voglia attaccare direttamente la sete di potere, la contiuna ricerca del successo e della fama, emblematica è la figura del viscido personaggio interpretato da un sempre ottimo Michael Keaton o anche il gustoso cameo di Samuel L. Jackson.
Anche la figura stessa di RoboCop è diversa perchè in questo film è molto più umano, ha molti più sentimenti ed emozioni, anche da robot cerca di relazionarsi, di mantenere un rapporto con la moglie, una bellissima e anche piuttosto brava Abbie Cornish e con il figlioletto, mentre nell'originale una volta diventato macchina, Alex è appunto una macchina in tutto e per tutto, priva di emozioni o se ci sono si manifestano di rado e non so se questo sia una pecca o un pregio per questa nuova versione, di certo è qualcosa di diverso e quindi non una copia carbone.
Ad ogni modo i difetti non mancano a cominciare dalla mancanza di una sana dose di violenza e cattiveria che invece caratterizzava i primi due capitoli della saga, basti già vedere la morte di Murphy che nell'originale era atroce, mentre quì fa quasi ridere e poi le movenze di RoboCop che questa volta corre, salta in stile novello Iron Man troppo pacchiano, preferisco il RoboCop classico, lento e dalle movenze puramente da macchina e infine, quì mancano dei veri cattivi, in questa pellicola sono veramente dei due di coppe e dal carisma uguale a zero, peccato, dei cattivoni tosti avrebbero giovato maggiormente alla buona riuscita del film.
In conclusione quindi consiglio di vedere questa pellicola con aspettative moderate e senza fare troppi paragoni con il modello originale, se terrete a mente questi consigli potreste uscire dalla sala abbastanza soddisfatti e divertiti, per me è stato così e a mio modesto parere questo nuovo RoboCop la sufficenza la prende senza dubbio.

martedì 4 febbraio 2014

Grizzly - L'orso che uccide

Titolo Originale: Grizzly
Regia: William Girdler
Sceneggiatura: David Sheldon, Harvey Flaxman
Produttori: Harvey Flaxman, David Sheldon
Interpreti: Christopher George, Andrew Prine, Richard Jaeckel, Joan McCall, Joe Dorsey
Anno: 1976
Nazionalità: USA
Durata: 91 min. ca

In un parco nazionale vengono ritrovati i corpi martoriati di alcuni campeggiatori; il capo dei ranger, Michael Kelly e il suo amico scienziato naturalista Arthur Scott, scoprono che il responsabile di quelle morti è un enorme e ferocissimo orso Grizzly. Kelly, a quel punto, cerca di convincere il cinico supervisore del parco a chiudere alcune aree di quest'ultimo e di iniziare la caccia all'animale, ma il supervisore, interessato solo al danaro dei turisti, ignora il problema e vieta la chiusura del parco, l'orso intanto contiuna a miete vittime così Kelly e altri cacciatori si mettono sulle sue tracce per cercare di abbaterlo.


Tra i tanti sottogeneri del cinema horror, uno di quelli che preferisco è il filone dei "beast movie" o "eco-vengenace", ossia quei film che vedono protagonisti animali di ogni tipo che d'un tratto si incazzano e iniziano a massacrare gli esseri umani.
Questo filone è nato grazie a quel capolavoro assoluto che è "Lo Squalo" il quale oltre ai suoi noti sequel ha dato il via a diverse altre pellicole che trattano il tema dell'animale assassino, una di queste è "Grizzly", un film che vidi da bimbetto e del quale me ne innamorai subito.
Va detto fin dall'inizio che il film in questione è un b-movie a tutti gli effetti, di certo non può minimamente eguagliare la magnificenza del lavoro fatto dal grande Spielberg, ma va detto che questa sanguinosa avventura dell'orso killer risulta essere uno di quei film che ti fanno divertire come un matto e che si possono considerare, nonostante le loro pecche, dei bei film.
Senza dubbio questo film presenta diverse analogie con quello di Spielberg: invece dell'oceano, qui abbiamo i verdi boschi e le montange rocciose che pululano di turisti, anche qui il protagonista è un coraggioso poliziotto e il suo amico è un esperto di orsi buffo, all'apparenza imbranato, ma che in realtà ha cervello da vendere, un po come l'Hooper di Dreyfuss, poi anche qui c'è l'avido e viscido speculatore interessato solo al danaro e incurante della sicurezza dei turisti e ovviamente riluttante all'idea di chiudere il parco, mentre di la non volevano chiudere le spiagge e poi c'e' lui, il bestione, che non è un gigantesco pesce dai denti aguzzi, ma un enorme mammifero dagli artigli affilati.
Nonostante tutte queste somiglianze, forse un poco forzate, la pellicola di Girdler ha diverse frecce al suo arco in primis vanta delle scene di violenza piuttosto estreme infatti non ci vengono risparmiati arti mozzati, teste strappate, sangue a fiumi e perfino un bambino che viene dilaniato assieme alla madre, anche ne "Lo Squalo" moriva un bambino, però effettivamente la scena seppur forte era rapida e giocava tutto sul vedo/non vedo, quì invece la scena è esplicita e cruda al massimo e per un film di quarant'anni fa non è poco.
I personaggi sono simpatici, anche se un tantinello stereotipati, ma gli attori se la cavano bene, i bravi e compianti George e Jaeckel fanno bene il loro lavoro, in gambissima anche Andrew Prine, rivisto recentemente e con piacere ne "Le streghe di Salem" nei panni del Reverendo Hawthorne, ma ovviamente chi spacca di più è il bestione, il gigantesco orso fa una paura fottuta quando è in scena con quel suo ruggito e quel suo sgurado finto pacioccoso tipico degli orsi, ma in realtà feroce e cattivissimo ed ogni volta che arriva alle spalle di qualche povero sventurato, quei due o tre salti sulla sedia te li fa fare.
Insomma, non siamo davanti ad un capolavoro, ma di certo siamo davanti ad un film che, a suo modo, è diventato nel tempo un piccolo cult, io ci sono affezionato e per anni ho conservato la vhs nella quale lo avevo registrato su rete 4 (che bei ricordi) e qualche anno fa, quando la Quadrifoglio lo ha fatto uscire in dvd l'ho preso al volo, consiglio a coloro che magari non lo hanno ancora visto, di recuperarlo, perchè con tutti i suoi difetti questo "orso che uccide" merita di essere visto.

sabato 1 febbraio 2014

The Wolf of Wall Street

Titolo Originale: ID
Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura: Terence Winter tratta dal romanzo di Jordan Belfort
Produttori: Leonardo Di Caprio, Riza Aziz, Joey McFarland, Martin Scorsese, Emma Tillinger Koskoff
Interpreti: Leonardo Di Caprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Bernthal
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 180 min. ca

Jordan Belfort è un viscido squalo della finanza che ogni giorno guadagna milioni di dollari con la sua società finanziaria di Wall Street truffando i clienti.
Tra festini estremi a base di sesso e droga, Jordan costruisce in breve tempo un vero e proprio impero miliardario, ma un giorno l'FBI inizia ad indagare su di lui e le cose, per il ricco broker, iniziano a complicarsi gravemente.
 
 
Credo che questo sia il film più folle, sboccato, scorretto e irriverente che abbia mai visto e la cosa che lascia di stucco è che non è frutto di fantasia, ma è, ahimè, una storia vera.
Se c'è una cosa che odio profondamente è l'alta finanza, in particolare Wall Street, ovvero il luogo maledetto che ha portato il mondo intero dov'è ora: sull'orlo del baratro a causa di questa porca crisi economica, quindi vedere un film che mette a nudo tutto lo schifo, lo squallore e il viscidume di questo "settore" non poteva non piacermi, aggiungiamoci anche che il tutto ci è fornito dall'ormai infallibile e straordinario duo Scorsese/Di Caprio, beh il gioco è fatto.
Ancora una volta, ma non c'è ne è bisogno, Scorsese dimostra di essere ancora oggi, uno dei più grandi registi in circolazione e, ancora una volta, ma non c'è ne è bisogno, Di Caprio dimostra di essere uno dei più grandi attori in circolazione; credo che questa sia la sua miglior interpretazione, cioè il suo personaggio top, per me, resta Calvin Candie, ma obbiettivamente, questo folle e schifoso broker cocainomane è la performance del Leo che più di tutte le altre, lascia dannatamente il segno, se l'academy non gli darà l'oscar manco sto giro andrò personalmente a Los Angelese a picchiare gli ottusi membri della giuria. Ma torniamo al film.
Mi fanno ridere le stupide critiche di coloro che hanno detto che la pellicola esalta la figura di Belfort, beh la esalta così tanto che se mai dovessi trovarmelo davanti gli spaccherei la testa a sprangate e credo che lo scopo sia di Scorsese che del Leo fosse proprio questo, ovvero far vedere al pubblico fino a che punto il denaro e la sete di potere possono trasformare un essere umano in un puro concentrato di merda, giuro che alcune scene mi hanno fatto salire il nervoso a mille, pensare che in giro ci sono davvero persone così schifose, ebeti e dementi e che queste stesse persone navighino nell'oro è una cosa che mi da la nausea, ma allo stesso tempo, non posso negare che vedere la loro idiozia e la loro follia mi ha fatto anche divertire parecchio, si perchè alcune scene sono davvero esilaranti, esilaranti e tragiche allo stesso tempo appunto, altre sono davvero di una cattiveria disturbante (su tutte quella del pesce rosso) e il Leo rende sia il personaggio che l'ambiente che lo circonda così irreale e sopra le righe che a fine visione si resta disorientati.
Favolosi anche gli attori di contorno, da un grande Jonah Hill, che abbandonate finalmente quelle commediacce di merda dimostra di essere un attore coi controattributi, da un rozzissimo, ma simpaticissimo Rob Reiner ad una gnocca, ma anche talentuosa Margot Robbie.
Ah menzione a parte per il ganzissimo cameo di un sempre più sbalorditivo Matthew McConaughey.
Sulla regia, beh, c'è poco da dire, magistrale come sempre, anche se questa volta è schizzata, folle e drogata come i personaggi del film, che dire, Scorsese lascia sempre a bocca aperta.
Non so se questo sia uno dei suoi film migliori, come si dice in rete, forse no, cioè per me, pur essendo un gran film non arriva ai livelli di pellicole come "Casinò", "Cape Fear", "Taxi Driver" o "Quei bravi ragazzi", ma è indubbio che ci troviamo comunque difronte ad un signor film, forse un po' troppo lungo, magari ecco a voler essere pignoli, poteva durare quei 20, 25 minuti in meno, ma questi sono solo piccoli dettagli.
Come ho detto, questo è un gran bel film, con un grande attore protagonista, un film che diverte e sconvolge allo stesso tempo, un film che, insomma, deve essere visto, ma soprattutto capito.